Sabato scorso ho avuto la fortuna di partecipare a un giorno importante nella vita dei futuri protagonisti del settore agricolo ticinese: la consegna dei diplomi al Centro professionale del verde di Mezzana. Un giorno che rappresenta un traguardo importante per tutti gli apprendisti, quest’anno finalmente presenti quasi al completo, e che rimarrà scolpito per sempre nella loro memoria. Dà soddisfazione vedere ragazzi giovani, e anche meno giovani, con così tante possibilità davanti, interessarsi in particolare all’agricoltura e in generale a tutte le aree scolastiche del verde, scegliendo quelle strade specifiche. La mia speranza, che è anche un augurio, è che tutti loro riescano a trovare il proprio ruolo attivo all’interno di un settore agricolo sano, produttivo e di qualità. Spetterà a loro, un domani, garantire l’elevata qualità dei prodotti agricoli del nostro paese, continuare a lavorare per un’agricoltura rispettosa del benessere animale, del suolo e dell’ambiente, sottostando a controlli e direttive molte severe.

Mio papà, quand’ero un ragazzo, mi diceva spesso: «Chi troppo studia, pazzo diventa». Devo dire che di solito tendo a dargli ragione, tuttavia quella frase non mi ha mai convinto del tutto. Nella loro formazione questi ragazzi hanno acquisito conoscenze che si porteranno dietro per tutta la vita. Apprendimenti della “materia agricola”, ma non solo. Il settore agricolo diventa sempre più complesso e difficile, con importanti sfide quali le nuove tecnologie, la digitalizzazione, i cambiamenti climatici e la politica agricola ballerina, che possono affascinare, ma anche spaventare. Io spero e auguro a questi ragazzi di non aver mai paura ad affrontarle. Li ho invitati ad agire con positività e a non scoraggiarsi mai, perché se da un lato rappresentano il nostro futuro, dall’altro sono già parte del nostro presente. Li ho anche esortati a essere fieri del loro mestiere, orgogliosi di quello che fanno, perché sono loro, gli agricoltori, a produrre il cibo che tutti noi mangiamo ogni giorno. Ho chiesto loro, anche se so che già lo fanno e continueranno a farlo, di impegnarsi con attenzione e rispetto nell’azienda in cui lavorano, ma di ricordarsi anche che sono parte di qualcosa di più grande, di un settore che ha più che mai bisogno di forze fresche e ben preparate. Saranno loro i futuri ambasciatori della nostra agricoltura. È per quello che ho invitato questi ragazzi e queste ragazze a partecipare attivamente alla vita delle associazioni di settore, a farsi conoscere e apprezzare. Come ho fatto anche sabato durante il mio discorso, ci tengo a ringraziare le aziende formatrici, gli insegnanti, il capo periti, la responsabile dei corsi interaziendali e l’ispettore di tirocinio, che da quest’anno non sarà più il nostro presidente O. Pedrini, bensì S. Antonioli. Così come ringrazio S. Gada e M. Ghezzi per l’ottima collaborazione instaurata, oltre all’ex direttrice A. Biscossa e l’ex vicedirettore P. Hess per quanto hanno fatto per i nostri ragazzi in questi anni. Al nuovo direttore M. Fürst e al suo vice M. Poli ho invece formulato i miei migliori auguri per il futuro. Ma ancora una volta ringrazio loro, i neodiplomati, la linfa del nostro settore, che con la loro presenza e il risultato ottenuto sono riusciti a infondermi una grande fiducia e mi spingeranno a impegnarmi ancora di più in quello che faccio.

Sem Genini, segretario agricolo cantonale

da Agricoltore Ticinese del 13 settembre 2019