Quando prenderete in mano Agricoltore Ticinese ne avranno già parlato in molti, poiché la notizia è stata ripresa da quasi tutti i mezzi d’informazione e fa sicuramente discutere: i redditi agricoli medi nel nostro paese, nel 2018, sono aumentati! Grazie soprattutto alle condizioni meteorologiche. Il sole e il caldo hanno avuto effetti prevalentemente positivi su frutticoltura, viticoltura, produzione di latte, carne, pollame e uova. Devo ammettere che quando ho sentito la notizia ho provato una certa soddisfazione, finalmente, mi son detto. Quello dei redditi è uno dei tasti più dolenti nel nostro settore. «Bassi, molto bassi» aveva commentato M. Bernasconi mentre moderava la serata dibattito a Carasso. Nonostante questo leggero incremento, registrato a livello nazionale, rimangono ancora molto, troppo bassi. I redditi medi in agricoltura in Svizzera corrispondono solo a circa due terzi di quelli dei lavoratori dipendenti nel secondario o nel terziario. Il primario rimane quindi il fanalino di coda, distaccato di un bel po’. Resta ancora molto da fare, perché come tutti sanno, il guadagno non è l’unico criterio, ma senza dubbio è uno dei principali per rendere una professione attrattiva. Perché lavorare la terra? Allevare animali? Coltivare frutta, cereali e verdura? Se ogni altro impiego mi garantisce un reddito migliore e uno sforzo che non è nemmeno paragonabile a quelli che si fanno in agricoltura? È il secondo anno consecutivo che i redditi del settore agricolo stanno migliorando, anche se, stando ai comunicati, tutto ciò è stato condizionato in modo favorevole, soprattutto dal clima. Come tutti sanno però, il clima non si può programmare, pianificare. Come riporta anche il comunicato di Agroscope infatti, se si è registrato un incremento in frutticoltura e viticoltura, la siccità della scorsa estate ha inciso negativamente sulla foraggicoltura e, soprattutto in Ticino, sono state molte le aziende che hanno dovuto acquistare foraggio. Di conseguenza i costi per l’allevamento degli animali sono aumentati. Pertanto non tutto torna e quadra, e ancora una volta non so quanto questi dati statistici possano essere veramente rappresentativi per il nostro Cantone. Così, spulciandoli meglio, si può notare come di questa straordinaria stagione dal punto di vista climatico, non hanno di certo beneficiato le zone di montagna. E ci tengo a ricordarlo, perché quasi due terzi delle aziende agricole ticinesi si trovano proprio in regioni collinari o di montagna.

Se il reddito agricolo medio annuo svizzero, per unità di manodopera, ha raggiunto i 51’900 franchi, nelle regioni di montagna è purtroppo arrivato a soli 38’900 franchi! Una bella differenza insomma e, anche se la cifra è aumentata, non è esattamente entusiasmante, anzi. Un altro dato interessante è che i redditi in pianura sono aumentati di ben 3’000 franchi in un anno, mentre quelli in montagna soltanto di 1’000 franchi. Sottolineo questi aspetti, perché non passa settimana senza che qualcuno mi ricordi quanto sia difficile lavorare in zone di collina o in montagna e come spesso questo lavoro supplementare, queste difficoltà, scoraggino le nuove generazioni dal rilevare un’azienda agricola o anche soltanto dal prendersi cura di un ronco più o meno impervio. Spero che questa tendenza positiva si ripeta e continui negli anni a venire, magari in maniera ancora più marcata, ma anche che un incremento dei guadagni si possa percepire effettivamente nel borsellino, e non solo sulla carta, anche in Ticino e nelle regioni dove è più difficile lavorare.

Sem Genini, segretario agricolo UCT

da Agricoltore Ticinese di venerdì 11 ottobre 2019