La vita e il lavoro in fattoria presentano sfide difficili e particolari, specialmente per chi gestisce un’azienda agricola con i propri famigliari. Soprattutto le donne, in molti casi, devono lottare su diversi fronti. Spesso sono responsabili della vendita diretta, dell’attività agrituristica e della contabilità o aiutano in modo regolare in stalla e nei campi. Di solito sono loro che si occupano della casa e dei bambini e non è affatto raro che abbiano in parallelo anche un impiego parziale non agricolo. Nel 90% dei casi però sono ancora gli uomini che rilevano l’azienda agricola dei genitori e, dopo le deduzioni fiscali, i soldi guadagnati insieme vengono spesso reinvestiti nell’azienda. Le persone non salariate, spesso appunto le donne, hanno una copertura sociale insufficiente e in caso di divorzio devono fare i conti, oltre allo stress psicofisico, anche con perdite finanziarie di rilievo che vanno considerate attentamente per tenere a galla l’azienda. C’è la possibilità di evitare fini tragiche, ma per farlo è necessario che soprattutto le coppie che gestiscono un’azienda insieme considerino per tempo le diverse opzioni da adottare. Nel primo anno dopo il suo lancio da parte dell’Unione Svizzera dei Contadini, dell’Unione Svizzera delle Donne Contadine e Rurali, Agrisano e Prométerre, la campagna «Assumersi le responsabilità. Prepararsi per la vita» ha chiarito le questioni legate alle indennità in caso di perdita di guadagno, all’assicurazione infortunio e al terzo pilastro, così come ha definito la suddivisione delle entrate e informato le aziende sulle soluzioni ideali necessarie per ottimizzare la propria situazione. Nel 2023 la campagna approfondirà l’argomento e stimolerà le famiglie contadine affinché siano pronte ad assorbire il colpo prendendo le misure necessarie per prevenire gli effetti negativi di un divorzio.

Al centro della campagna c’è un questionario da compilare online in forma anonima ed è possibile fissare un incontro gratuito e senza impegno con un consulente. Gli obiettivi che erano stati definiti sono stati finora ampiamente superati: il sito web è stato visitato più di 22’000 volte e al questionario hanno risposto più di 3’000 persone.

Dalle esperienze fatte è emerso che molte famiglie contadine hanno preso coscienza della questione e hanno adottato misure appropriate. Tuttavia, ancora diverse hanno bisogno di ottimizzare la propria situazione. Non esitate a farvi avanti, prima che i buoi siano fuori dalla stalla.

 

Sem Genini, segretario agricolo cantonale

da editoriale apparso su Agricoltore Ticinese del 21.10.2022