Il conosciutissimo detto “Meglio tardi che mai” purtroppo non vale sempre, come ad esempio per l’ordine di abbattimento del lupo M187, autore delle predazioni di due bovini il 27 e il 31 agosto in Val di Blenio. Gli esami del DNA sono pervenuti il 25 ottobre (?!) dimostrando ancora una volta che le norme federali vigenti devono essere assolutamente riviste poiché sono una presa per i fondelli. Prima di lavorare all’UCT facevo ricerca e all’ordine del mio giorno c’erano proprio analisi del DNA, del RNA e di proteine. Il tempo necessario all’esecuzione di un test del DNA va da 3-5 giorni a voler esagerare. Se ci avessi impiegato 2 mesi per avere dei risultati, avrei concluso il mio lavoro di diploma solo dopo 20 anni! E se lo avessi detto ai miei capi, il foglio di via era pronto il giorno dopo. Cambiando tema, l’Unione Svizzera dei Contadini (USC) in questi giorni ha criticato duramente il rapporto della Commissione federale d’etica per la biotecnologia nel settore non umano (CENU) intitolato “Cambiamento climatico, agricoltura e il ruolo della biotecnologia” che ancora una volta fa dell’agricoltura il capro espiatorio. Secondo il rapporto è “eticamente insoddisfacente” che la strategia svizzera per il clima stabilisca un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra per l’agricoltura (40% entro il 2050) più basso rispetto, ad esempio, all’industria e alle abitazioni. La Commissione ha concluso dicendo che in Svizzera bisogna diminuire notevolmente il numero di bestiame e deve essere coltivato più cibo di origine vegetale per l’uomo. A parte il fatto che il popolo si è espresso chiaramente il 27 settembre, è un gran peccato che tale Commissione cerchi di fare politica, indebolendo così la sua posizione.

Negli ultimi 40 anni il numero di animali da reddito in Svizzera è già diminuito del 20% e quello di bovini addirittura del 25%, mentre l’agricoltura è responsabile di meno del 15% dei gas serra. Una riduzione di animali non serve al clima, se le abitudini di consumo della popolazione non cambiano. Per poi dover importare burro dall’estero perché non ne riusciamo più a produrre a sufficienza? La Commissione è stata anche molto criticata dall’Associazione “Le varietà di domani” per, senza nemmeno aver effettuato una valutazione etica, aver minimizzato e quasi negato l’enorme potenziale dei nuovi metodi di ingegneria genetica (p.es. le “forbici” genetiche CRISPR/Cas9) per contribuire a un’agricoltura svizzera più sostenibile che si possa adattare ai cambiamenti climatici entro un periodo ragionevole di tempo. Ciò in contraddizione con il parere della maggior parte dei ricercatori in tutto il mondo.

Sem Genini, segretario agricolo cantonale

da editoriale apparso su Agricoltore Ticinese del 4.11.2022