Le ricette politiche per il clima
di Paolo Gianinazzi
Elezioni federali / Centro, destra e sinistra si confrontano sul cambiamento atmosferico e sulle soluzioni per affrontare il fenomeno. Da chi è preoccupato dalle conseguenze per il settore primario a chi esige dalle autorità misure più incisive di quelle attualmente in vigore
Domande poste ai candidati:
1 Quanto è prioritario il tema del cambiamento climatico?
2 Per contrastare il cambiamento climatico preferisce sgravi per i virtuosi o tasse per chi inquina?
3 Molti partiti si tingono di verde: vera svolta o solo una mossa per le poltrone?
4 La soluzione al cambiamento climatico va trovata a livello sociale o individuale?
Risposte Sem Genini:
1/Il tema è importante, soprattutto per il settore primario di cui mi occupo ogni giorno e sotto vari aspetti. Il cambiamento climatico comporta un aumento delle temperature, eventi estremi più frequenti, nuove specie invasive animali e vegetali, che sul cittadino hanno un impatto diverso rispetto a un contadino. Un insetto di cui si conosce a malapena l’esistenza o che si guarda con interesse da persona comune può rischiare di compromettere un intero raccolto, così come la mancanza d’acqua oppure di neve. I contadini vivono sulla propria pelle il cambiamento climatico, dal subirlo a trovare soluzioni. Ultimamente è sempre più un argomento di discussione. È un problema innegabile. Ma non è l’unico e non dovrebbe farne dimenticare altri come l’aumento del traffico, dei frontalieri, dei premi di cassa malati e delle persone che non riescono ad arrivare a fine mese.
2/Bisogna premiare i virtuosi, aumentando gli incentivi per chi può e vuole affrontare costi supplementari a tutela del clima. Ad esempio chi costruisce impianti per riscaldare a biogas o con pannelli solari, o coltiva il terreno e alleva animali in modo più sostenibile. Tassare tutti in modo indiscriminato è semplicistico, anche perché in Ticino chi vive nelle valli spesso non può andare al lavoro con i mezzi pubblici. Premiare è meglio che punire e rinforza la convinzione di fare qualcosa di giusto. Inoltre, la ricerca e l’innovazione hanno un ruolo fondamentale, così come potenziare il trasporto pubblico, creare vie ciclabili funzionali e sensibilizzare la popolazione sulle abitudini di consumo.
3/Solo il futuro potrà dirlo. Mi auguro che tutti cercheranno di attuare un cambiamento, non solo a parole. L’argomento del clima non può essere esclusivo di un partito. Da tempo non si può più ragionar così. Ripeto, per il mio partito e per me è una priorità, ma non è l’unica. Il clima non è una questione a sé stante, ma è correlata a tutto il resto.
4/Bisogna agire su tutti i livelli, con criterio. La presa di coscienza deve essere collettiva. La politica deve mettere il cittadino nelle condizioni di compiere scelte a favore del clima. La globalizzazione ha creato delle vere e proprie aberrazioni e scompensi innegabili, pertanto è necessario sviluppare una coscienza locale forte, preferire i nostri prodotti a quelli lontani, ridurre lo spreco alimentare e promuovere soluzioni energetiche innovative. Ma non basta. Se all’interno dei nostri confini attuiamo politiche virtuose e poi stringiamo accordi commerciali internazionali con Paesi che hanno leggi climatiche lontane anni luce dalle nostre, non andremo lontano.
Sem Genini
Lega dei ticinesi
da Corriere del Ticino del 24 settembre 2019